Sullo Sblocca Italia e sulla Legge di Stabilita’ 2015 in Parlamento quale ruolo ebbe il ministro dell’Ambiente nella valutazione sul progetto “Tempa Rossa”?    

E’ vero che tutto quello che avvenne all’epoca fu conseguenza di un confronto condotto unicamente tra il Ministero dello Sviluppo Economico, Palazzo Chigi e le compagnie petrolifere?

Queste le domande dei parlamentari di Sinistra Italiana sul progetto Tempa Rossa.a cui domani pomeriggio mercoledi 6 aprile 2016 il Ministro Galletti rispondera’ nell’Aula di Montecitorio nel corso del question time.

Sinistra Italiana chiedera’ al ministro dell’ambiente quale elementi intenda fornire al Parlamento circa il rischio di aumento di inquinamento provocato dai composti volatili del greggio riferiti al progetto Tempa Rossa.

E’ inammissibile che un’opera privata ad altissimo rischio di impatto ambientale come Tempa Rossa venga addirittura disciplinata in modo meno rigoroso sotto il profilo dei controlli rispetto ad un’opera pubblica.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA

SCOTTO, FOLINO, PLACIDO, ZARATTI, PELLEGRINO, AIRAUDO, BORDO, COSTANTINO, D’ATTORRE, DURANTI, FARINA, FASSINA, FAVA, FERRARA, FRATOIANNI, CARLO GALLI, GIANCARLO GIORDANO, GREGORI, KRONBICHLER, MARCON, MARTELLI, MELILLA, NICCHI, PAGLIA, PALAZZOTTO, PANNARALE, PIRAS, QUARANTA, RICCIATTI, SANNICANDRO ZACCAGNINI. Al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Per sapere, Premesso che:

nella serata del 31 marzo scorso, come ampiamente evidenziato dalla stampa nazionale, il Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, si è dimessa a seguito del coinvolgimento del suo compagno, Gianluca Gemelli, nell’inchiesta sul traffico illecito di rifiuti di petrolio al centro oli di Viggiano (Potenza) dell’Eni;

negli atti di tale inchiesta, sono confluite una serie di conversazioni telefoniche tra il Ministro e il suo compagno Gianluca Gemelli, in riferimento alla presentazione di un emendamento presentato nell’ottobre 2014 dal Governo al disegno di legge di conversione del decreto “Sblocca Italia”, per agevolare l’iter delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione del progetto “Tempa Rossa”, il giacimento petrolifero della Basilicata la cui base logistica è prevista a Taranto nella raffineria Eni, e dal valore complessivo di 1,6 miliardi. Progetto fortemente contestato dalle associazioni ambientaliste rispetto al quale Gianluca Gemelli nutriva diverse aspettative;

l’emendamento, poi dichiarato inammissibile, era stato presentato la notte del 17 ottobre, tra le proteste dell’opposizione. L’onorevole Zaratti, come riporta il resoconto sommario del dibattito avvenuto in Commissione, dichiarava come <<l’emendamento 37.52 del Governo, che autorizza procedure di esproprio in ambiti di particolare rilevanza ambientale, non sia degno di uno Stato civile>>;

non essendo riuscito a farlo approvare all’interno dello “Sblocca Italia”, l’emendamento viene riproposto e inserito dal Governo nel maxiemendamento nel dicembre 2014, e fatto approvare leggermente modificato, in sede di approvazione della legge di Stabilità 2015, con il quale si sblocca, scavalcando le regioni, il progetto di estrazione di petrolio Tempa Rossa, favorendo le aziende gestite dalla Total e il compagno dell’ex ministro dello Sviluppo economico, ora indagato dalla procura di Potenza, perché secondo l’accusa le sue aziende avrebbero guadagnato circa due milioni e mezzo di sub appalti, come risulta dalle conversazioni telefoniche agli atti degli inquirenti. Telefonate in cui viene peraltro nominata anche la Ministro Boschi;

si è insomma assistito a un via libera arrivato nonostante la chiara denuncia di quanto sarebbe potuto accadere, come poi è davvero successo, per effetto della modifica. In commissione Bilancio tutti sapevano cosa si stava votando e quali fossero i possibili rischi della norma;

si prevedeva infatti l’autorizzazione unica per le infrastrutture a valle del progetto, in modo da agevolare il processo autorizzativo. Opere che hanno visto e vedono il forte dissenso del comune di Taranto, anche alla luce del fatto che Tempa Rossa porterà un aumento dell’inquinamento provocato da composti volatili del greggio, peraltro in un’area già ambientalmente devastata dalla presenza degli stabilimenti dell’ILVA;

per quanto si apprende dalla stampa nazionale, inoltre, a seguito della dichiarazione di inammissibilità dell’emendamento su Tempa Rossa da parte della Presidenza della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati in occasione dell’esame del c.d. “Decreto Legge Sblocca Italia”, le compagnie Total, Shell ed Eni avrebbero svolto una fortissima attività di lobbing presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, tanto che dall’inchiesta citata emergerebbe un vorticoso scambio di posta elettronica per suggerire quasi parola per parola il testo dell’emendamento da presentare al Senato durante la discussione della Legge di stabilità 2015, poi approvato;

è da considerarsi inammissibile che un’opera privata ad altissimo rischio di impatto ambientale come Tempa Rossa venga addirittura disciplinata in modo meno rigoroso sotto il profilo dei controlli di un’opera pubblica, negandosi il ruolo delle Regioni e senza che vi sia la benché minima previsione di compensazioni ambientali. L’importanza di sbloccare un’opera non impattante può ritenersi condivisibile se si tratta di un’opera pubblica e a determinate condizioni, ma con tutta evidenza non può valere la stessa cosa se si tratta di un’opera privata, come nel caso di Tempa Rossa;

alla luce di quanto suesposto, si fa notare il “silenzio assordante” del Ministro dell’Ambiente, nonostante gli evidenti pesanti impatti ambientali dell’opera infrastrutturale:-

se durante lo svolgimento dei lavori parlamentari inerenti il c.d. Decreto “Sblocca Italia” e la Legge di stabilità 2015, il Ministro dell’Ambiente sia stato minimante informato o coinvolto nella valutazione delle proposte riguardanti il progetto “Tempa Rossa” o se, come si apprende dalla stampa nazionale, dette proposte sarebbero state piuttosto il frutto di un confronto condotto unicamente tra il Ministero dello Sviluppo Economico, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e le compagnie petrolifere e, infine, quale elementi intenda fornire al Parlamento circa il rischio di aumento provocato dai composti volatili del greggio riferiti al progetto Tempa Rossa.

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