Ladri di futuro. La rivoluzione dei giovani contro modelli economici ingiusti è il titolo del libro di Luciano Monti, 

docente di Politica Economica Europea alla LUISS Guido Carli e ideatore dell'”imposta generazionale”. A Muro Lucano, in una gremita Sala Consiliare, alla presenza del Preside Domenico Gravante, della dottoressa Debora Infante dell’Ufficio Scolastico Provinciale e del Sindaco di Muro Lucano Gerardo Mariani e di quello di Bella Michele Celentano, Monti ha incontrato gli studenti e i docenti del liceo scientifico “E.Fermi” di Muro Lucano e discusso della sostenibilità generazionale tra capitale umano e capitale naturale. In un periodo di così sofferta crisi economica e sociale, nel quale i giovani sono derubati del loro futuro, è necessario, ha sottolineato il Preside Gravante, offrire ai ragazzi occasioni nuove per allargare i propri orizzonti ed essere sempre più consapevoli del presente.
Monti ha esordito con un dato eclatante che ha scosso la platea: un diciotenne di oggi potrà vedere realizzata la sua dimensione adulta, ovvero gli appuntamenti essenziali della vita professionale, personale e sociale come l’acquisto di una casa, di un’auto e la costruzione di una famiglia solo dopo i 40 anni. L’ autore non si è limitato a considerare le cause del fenomeno del generation divide come il ciclo economico recessivo e il tasso di disoccupazione giovanile. L’obiettivo, infatti, non è quello di trovare un capro espiatorio, ma una soluzione che si fondi su una politica economica intergenerazionale e su i suoi tre pilastri: educazione, energia e ambiente, politiche fiscali perequative.
Gli studenti si sono dimostrati molto attenti e recettivi ponendo molte questioni, come ha sottolineato lo stesso Monti nel suo blog:
«Sono attenti e fanno domande. Perché qui più che altrove? Perché qui, nel paese che pare senza tempo, il tempo dell’agonia scorre veloce e forse non tutti ci stanno, soprattutto quelli, come loro, i ragazzi del Liceo, che studiando, imparano quanto prezioso può essere il loro territorio. Un territorio da difendere prima ancora che dal tempo, dall’incuria degli uomini. I ladri sono lontani, quelli che hanno fatto esplodere il debito pubblico o che si rifiutano di arginare la frana delle pensioni insostenibili; quelli che da capoluoghi remoti decidono il futuro delle fabbriche; quelli che continuano a mantenere il divario digitale».

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