Nel 1959, quando la Rai decise di aprire una sua sede anche a Potenza, in città, non c’erano stabili privati adibiti ad ospitare uffici e studi radiofonici, e fu per questo motivo che la Rai fittò alcuni appartamenti civili, nella storica sede di Viale della Pineta, per allestire il suo insediamento.    

In quegli anni si trasmetteva una sola edizione del giornale radio regionale il “Corriere della Basilicata” della durata di venti minuti su radiodue, alle 14,00 dopo quello della Puglia in quanto la nostra regione non disponeva di impianti trasmittenti ma solo di ripetitori.
La domenica alle ore 14,00 per una durata di mezz’ora, in sostituzione del corriere regionale , andava in onda la Caravella un supplemento del corriere della Puglia e subito dopo ” Il Lucaniere ” che era l’equivalente programma lucano : una sorta di rivista focalizzata sull’attività regionale e che affrontava le problematiche di tutti i giorni in modo scherzoso e leggero.
La regia del programma era di Nanni Tamma che fungeva anche da attore e annunciatore coadiuvato da Flora Bavusi, Lorenza Colicigno, Ada Gioioso, Mario Garramone, Gigino Labella (Faelucc) e altri ancora, il programma dopo dieci anni a partire dal 1970 non fu più trasmesso.
I settori impegnati a produrre il notiziario erano la redazione e i reparti di manutenzione, montaggio e messa in onda dei programmi radiofonici.
I tecnici addetti al montaggio provvedevano ad assemblare i servizi su nastro magnetico, che il giornalista e il tecnico audio registravano dal vivo sul luogo dell’evento, e poi inviavano su circuito telefonico per raggiungere i trasmettitori a modulazione di frequenza e a modulazione d’ampiezza e irradiare il segnale su tutto il territorio regionale.
Non esisteva uno studio televisivo, si deve aspettare l’anno 1979, perché esso richiedeva impianti complessi e apparecchiature costose per una sede piccola come la nostra. Quando si rendeva necessario riprendere un fatto di cronaca o un programma utile per trasmetterlo in televisione si utilizzava una cinepresa con pellicola da 16 mm e tutto il girato si consegnava, tramite un’auto a noleggio, al centro di produzione di Napoli per la conversione nello standard richiesto, per il montaggio e la messa in onda.
Nella stessa maniera e con la medesima tempistica venivano trasmesse, per esempio, le sintesi delle partite di calcio della squadra del Potenza quando militava in serie B, e che la Rai mandava in onda nella tarda serata del lunedì sul primo canale.
Stesso iter seguivano i servizi giornalistici di Mario Trufelli, il caporedattore più longevo della sede Basilicata e girati dall’operatore Mimi Abbattista, per raccontare attraverso interviste, la cronaca e la storia, la difficile realtà della regione, sconosciuta alla stragrande maggioranza degli italiani.
Per effettuare quelle rarissime riprese televisive in diretta ,per esempio Potenza- Sampdoria, nel campionato 1966-1967, partirono da Roma le troupe della Rai seguite da una carovana di Pullman di grosse dimensioni di colore azzurro metallizzato, uno per la regia mobile tv, uno per i gruppi elettrogeni, uno per i ponti radio mobili e un altro di appoggio contenente attrezzature varie e centinaia e centinaia di metri di matasse di cavi audio video e di energia per collegare le telecamere posizionate in tribuna con la regia audio-video appostata all’esterno dello stadio .
Tutti questi mezzi erano schierati nel piazzale antistante l’ingresso dello stadio Viviani di viale Marconi.
Un nuovo modello produttivo e innovativo di fare radio e televisione fu introdotto nell’anno 1979, grazie alla legge di riforma della Rai del 1975, che permetteva al Servizio pubblico radiotelevisivo di creare in tutte le sedi d’Italia tanti piccoli centri produttivi radiofonici e televisivi per la diffusione di programmi ed edizioni del telegiornale regionale.
Per rendere autonoma, da un punto di vista produttivo la sede, la Rai investi in infrastrutture tecniche di bassa e alta frequenza, tra l’altro installò dei collegamenti in ponte radio tra la sede, il centro regionale di M.Pierfaone e Roma per essere indipendenti rispetto a Napoli e alla sede di Bari, perché i nostri circuiti, fino al 1979, erano instradati verso il trasmettitore a modulazione di frequenza di Monte Caccia per mandare in onda il corriere della Basilicata.
Fu l’epoca in cui la sede di Basilicata ebbe la massima espansione in termini di mezzi produttivi personale tecnico, giornalistico e impiegatizio.
Furono anni di lavoro, di impegno e passione per il nuovo, da parte di tutto il personale della sede, perché prima si dovevano costruire i nuovi impianti e poi gestirli avendo davanti la sfida di consegnare alla popolazione lucana un prodotto di qualità,fare programmi e informazione di gradimento e al servizio dei bisogni dei cittadini secondo i canoni di un importante servizio pubblico radiotelevisivo.
Il palinsesto iniziale delle trasmissioni regionali prevedeva una edizione serale con inizio alle 19,15 del tg3 Basilicata, una replica alle ore 22,00 e un programma infrasettimanale che andavano in onda il martedì e il giovedì sera, curato da programmisti –registi coadiuvati da Nanni Tamma.
Attore, cresciuto artisticamente sui palcoscenici di Bari con partecipazione alla famosa trasmissione di radio Bari ” La Caravella” si trasferì a Potenza portando con se tutto il bagaglio professionale e culturale dell’arte della commedia comica per rappresentare e raccontare fatti di costume della società lucana.
Nel corso degli anni lo spazio dedicato ai programmi fu abolito a beneficio dell’informazione che fu potenziata fino ad avere l’edizioni quotidiane che vediamo tutt’ora.
Le difficoltà iniziali erano tante, se si considera il contesto lavorativo particolare del momento, il personale tecnico e giornalistico era molto giovane e aveva poca esperienza soprattutto nel campo dell’informazione televisiva, della ripresa e il montaggio delle immagini.
Con una punta di orgoglio si può affermare che tutto il potenziale tecnico e professionale del personale della sede Rai della Basilicata, con i tecnici e giornalisti in prima fila, fu espresso in occasione del sisma 1980, con le centinaia di ore di trasmissioni che furono effettuate per coprire le esigenze di tutte le testate giornalistiche regionali e nazionali e che continuarono per molte settimane a seguire la data dell’evento.
Da sottolineare che le prime notizie del terremoto furono trasmesse dalla radio nazionale dalla voce di Mario Trufelli in collegamento dallo studio di Potenza a poche ore dal sisma, che nei giorni a seguire a causa dello sciame sismico, produsse delle situazioni di panico frequenti per chi lavorava all’interno degli studi e soprattutto i conduttori dei radiogiornali o telegiornali erano costretti a mantenere una calma e freddezza innaturale per non dare corso all’istinto di abbandonare le postazioni di lavoro.
Nei primi anni del duemila, anche grazie alla nuova sede Rai di via dell’Edilizia e fino ai giorni nostri, ci sono stati molti cambiamenti e adeguamenti a partire dai luoghi di lavoro più sicuri e confortevoli, una grande open space con postazioni singole che ospita tutta la redazione della tgr, un’impiantistica più funzionale e conforme alle normative vigenti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nuovi apparati di bassa frequenza: telecamere ,salette di montaggio, sale di messa in onda, regia televisiva e radiofonica e una nuova sala ponti radio con apparati di ultima generazione.
Anticipa Raffaele Brienza,responsabile del settore Produzione della sede: ” l’anno 2015 segnerà l’ inizio del terzo periodo storico della sede, quello digitale, che sarà una rivoluzione tecnologica molto radicale dei modelli produttivi e dell’elaborazione delle immagini e dei suoni rispetto ai due periodi che lo hanno preceduto, saranno i computer e i server con a bordo potenti software a governare il cambiamento che consentiranno di archiviare i servizi prodotti, su supporti di memorie comuni, e accessibili a tutti i settori aziendali periferici e nazionali interessati”.
Per fare alcuni esempi, per le riprese in esterno potrebbe bastare un’unità, equipaggiato con opportuni dispositivi portatili, a creare in maniera autonoma, un collegamento in diretta con qualsiasi testata giornalistica nazionale della Rai senza aspettare nessun pullman di soccorso!!
Nel campo dell’acquisizione ,montaggio e messa in onda dei servizi, in sede, si svuoteranno tutte le salette di montaggio, dalle ingombranti apparecchiature analogiche, per fare posto ad un client collegato ad un sever di sede e da alcuni monitor, per la lavorazione dei file video e audio.
A completamento del progetto, che diventerà realtà entro l’estate prossima, si creeranno delle grandi infrastrutture a larga banda di trasporto del video, audio e dati,con ponti radio, fibre ottiche e satellite, per fare viaggiare i segnali ad altissima velocità dell’ordine di Giga bit al secondo per aumentare il numero di segnali in transito e permettere di fare viaggiare comodamente anche i segnali dell’alta definizione e dulcis in fundo mantenere permanentemente collegati tutti i centri produttivi della Rai con il centro nazionale di Roma per permettere a tutte le sedi d’Italia di collegarsi e diffondere in tempo reale le notizie in qualsiasi momento.

Giovanni Benedetto

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