Domenica 12 aprile 2015 si conclude la mostra “La Roccia e il Sacro” organizzata dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e allestita nell’ex Ospedale S. Rocco in piazza S. Giovanni a Matera.   

 

Una mostra fotografica sulla Murgia Materana con 45 immagini di Francesco Pentasuglia che sintetizzano lo straordinario valore paesaggistico, storico e artistico dell’altopiano Murgico, ricco di strutture religiose e pastorali.
In concomitanza con la chiusura della mostra, la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio e l’Ente Parco della Murgia, con la collaborazione del CEA di Matera e CEA di Montescaglioso, hanno organizzato l’ultima escursione rientrante nell’evento “a spasso nel Parco” per visitare i luoghi fotografati da Francesco Pentasuglia.

Domenica 12 Aprile 2015, ore 9:00
Luogo Incontro: Centro Visita Jazzo Gattini – Matera
Coordinate: 40.672429,16.629255
Prenotazione escursione entro le ore 13:00 di venerdì 10 aprile 2015.
Info e prenotazioni
Parco Murgia
Tel. 0835 336166
ITINERARIO: Murgia Timone
Difficoltà T (turistica)
Distanza: Km 4
Durata: 3 ore
Da Jazzo Gattini, tipico ovile del XIX secolo, sede del Centro di Educazione Ambientale del Parco, si prosegue per la visita del complesso rupestre di San Falcione.

Situato in una piccola lama sull’altopiano murgico, l’insediamento, costituito da numerose grotte, è organizzato intorno all’omonima chiesa rupestre, il cui interno presenta la tipica architettura bizantina. Un pilastro centrale, l’iconostasi, divide l’ambiente d’ingresso, l’aula, dal presbiterio. Affreschi decorano le pareti della chiesa. Il complesso è stato riadattato ad ovile e ad apiario.
Proseguendo lungo il ciglio della Gravina, con suggestiva vista panoramica sui Sassi di Matera, si raggiungono le vasche di sedimentazione che alimentano la cisterna collocata nei pressi della Cripta rupestre di S. Agnese.
Ultima tappa il santuario rupestre della Madonna delle Tre Porte.

Presenta il tipico impianto latino-benedettino, a tre navate absidate. All’interno della struttura sono presenti alcuni cicli affrescati di diverso periodo: meglio conservati la rappresentazione della Deesis e la Madonna del Melograno. Sulle pareti differenti tipologie di croci indicano il passaggio dei pellegrini.

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