in otto regioni contro le trivelle selvagge del governo Renzi. Sit-in e manifestazioni con cittadini e associazioni per dire no al decreto Sblocca Italia. In Basilicata la manifestazione si svolgerà a Scanzano Jonico in provincia di Matera
Il decreto Sblocca Italia del governo Renzi va contestato alla radice, ma l’aspetto più grave che lo caratterizza riguarda le trivellazioni selvagge che si vorrebbero autorizzare in quasi tutte le regioni italiane. Le devastanti attività estrattive e di ricerca di gas e petrolio, che si andrebbero ad effettuare senza dare conto agli enti locali e ai cittadini, andrebbero a stravolgere l’ecosistema di terra e mare dei luoghi più belli della penisola italiana con seri danni alla salute pubblica e non andrebbero nella direzione di rispettare i target vincolanti al 2030 previsti dall’Unione europea sulla riduzione delle emissioni, sul risparmio energetico e la produzione delle energie rinnovabili.
Per queste ragioni gli europarlamentari portavoce del M5s aderiscono con convinzione e parteciperanno in prima persona alle decine di manifestazioni contro il decreto Sblocca Italia che si svolgeranno domenica 9 novembre prossimo nelle otto regioni italiane coinvolte maggiormente dallo sciagurato provvedimento del governo Renzi. In Basilicata la manifestazione si svolgerà a Scanzano Jonico.
Il decreto Sblocca Italia colpisce le amministrazioni territoriali e locali per favorire le attività delle compagnie petrolifere e compromettere lo sviluppo dell’economie locali del settore agricolo e turistico, il M5s propone nuove politiche industriali ed ecologiche, come stanno facendo la Germania e gli altri Paesi europei, che dalle politiche filo-fossili del governo Renzi conseguiranno esclusivamente un ulteriore vantaggio tecnologico ed economico.
E’ importante informare i cittadini, i comitati locali e i sindaci che con lo Sblocca Italia si sostituiscono le vecchie fasi di prospezione, ricerca e coltivazione con una concessione unica del Ministero dello Sviluppo che riveste il carattere di interesse strategico della durata di 30 anni, 10 in più rispetto alla normativa precedente. Inoltre verrà accentrato il potere autorizzativo nelle mani del Ministero dell’Ambiente, mettendo da parte il ruolo delle Regioni che dovranno inviare al Ministero tutte le istruttorie dei procedimenti in corso.
Occorre stanare l’ambiguità del Pd che nelle aule parlamentari sostiene e vota lo Sfascia Italia del governo nazionale e nelle realtà territoriali si schiera con gli enti locali solo per fare propaganda e illudere i cittadini. E’ giunto il momento che gli amministratori locali del Pd e di tutti i partiti si schierino con i cittadini e con il M5s e abbandonino le strategie accentratrici e economiche-affaristiche perpetrate da Renzi.
Domenica 9 novembre prossimo, con le manifestazioni previste in Sicilia, Basilicata, Abruzzo, Calabria, Molise, Puglia, Campania e Sardegna, migliaia di cittadini, associazioni ambientaliste e sindaci, si ritroveranno insieme al M5s per dare la spallata finale al decreto Trivella Italia e costringere Renzi a ritirarlo in via definitiva.
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