Presentazione del libro “1861. La storia del Risorgimento che non c’è sui libri di storia”

Sarà presentato mercoledì 15 dicembre, alle 18, nel Museo provinciale di Potenza, in via Ciccotti, il libro “1861. La storia del Risorgimento che non c’è sui libri di storia”, scritto da Giovanni Fasanella e Antonella Grippo.

L’evento è organizzato dal Consiglio regionale della Basilicata, dalla Provincia di Potenza e dal Comune di Potenza. Dopo i saluti del vicepresidente del Consiglio comunale della città capoluogo Salvatore Lacerra, del presidente del Consiglio provinciale di Potenza Palmiro Sacco e del presidente del Consiglio regionale della Basilicata Vincenzo Folino, sono previsti gli interventi dei due autori e di Maria Teresa Imbriani della Deputazione Storia Patria.

Secondo Fasanella e Logrippo, l’Italia non è cambiata. È diventata quello che oggi è perché è nata così ed è stata raccontata in un certo modo. La retorica risorgimentale, piena di nobili intenti, eroi senza macchia, politici geniali e lungimiranti, è stata il tappeto sotto cui abbiamo nascosto la polvere della nostra storia per centocinquant’anni. E così, se oggi si vuole capire questo Paese “malato”, affetto da vizi endemici che paiono inestirpabili, forse sarebbe bene ripercorrere i primi giorni della sua vita. E ciò che fa questo libro, andando a riannodare un filo rosso fatto di intrighi, malavita e malaffare che ha il suo capo proprio nel modo in cui l’Unità fu prima realizzata e poi gestita.

Il trasformismo in politica, la corruzione, la tendenza a scendere a patti con i poteri forti, a utilizzare agenti segreti per scopi non istituzionali, a servirsi della criminalità, a sfruttare per ragioni di Stato l’opera di terroristi e rivoluzionari: tutto questo, nei libri di scuola su cui intere generazioni si sono formate, semplicemente non c’è. Anche la storiografia successiva ha peccato di reticenza, e di tale processo di rimozione oggi è irrimediabilmente colpevole. Giovanni Fasanella e Antonella Grippo, dopo aver illuminato nei loro lavori precedenti le zone d’ombra del nostro dopoguerra, con quest’opera sono ripartiti dall’inizio e hanno raccontato ciò che per troppo tempo è stato indicibile.

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