Vincenzo Lauria, cinquantasei anni, dipendente del 118, aveva da tempo un sogno. Lui, appassionato di teatro vernacolare, regista, autore e attore della compagnia “Lu Uarniedd”, da tempo immaginava di ricreare, nei vicoli del centro storico, una tipica abitazione, contadina e popolare, della Potenza che fu. E alla fine ci è riuscito: in vico Santa Sofia, infatti, da qualche giorno è aperta al pubblico la “Casa di Nonn’ G’rard”, un tipico “sottano” allestito con tanto di mobilio e oggetti d’epoca; non ultimo “il pisciaturos”, come ha avuto modo di definirlo un membro della compagnia (“Nonna F’lumena”) a un turista spagnolo che chiedeva cosa fosse.

Noi di Controsenso, con le immancabili telecamere di Lucania Tv, siamo andati a trovare in loco i protagonisti di questa bella storia, che si spera possa andare ben oltre il Maggio potentino e i festeggiamenti di San Gerardo.

–         d. La prima cosa che uno si chiede è dove avete trovato tutto questo materiale. Vi siete basati su foto e documenti d’epoca?

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Ci siamo basati essenzialmente su ricordi. Io stesso, che pure sono del 1967, comunque mi ricordo quando visitavo le case vecchie. Poi mi sono documentato con libri e foto, e così mi è venuta l’idea di creare questa “casa contadina”, poiché i giovani non immaginano nemmeno come si viveva una volta. Trovare tutta questa roba in effetti è stato un problema. Un po’ ne avevo io, un po’ ce l’hanno prestata…

PINA LAGUARDIA (“NONNA F’LUMENA”, la moglie di Nonn’ G’rard) – Io invece so’ proprio nata in un “sottano”, e fino al 1956 ho vissuto lì. In via San Giacomo, oggi via Carlo Pisacane.

MARIO ASCENZO (della compagnia “La Risata” è “ROCCHINO”, il figlio dei due) – … e proprio grazie alla sua esperienza siamo riusciti a ricreare questo ambiente.

PINA LAGUARDIA (“NONNA F’LUMENA”) – Io sono pensionata, e una volta lavoravo all’UPIM. Erano i tempi in cui la gente diceva sempre: “Dove ci vediamo? Sotto l’UPIM!”. Mentre oggi invece…

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – …e così abbiamo dato vita a questa iniziativa: “Viva via Pretoria!”. Passeggiando per il Centro, infatti, i commercianti mi dicevano “Vincè, qui non viene più nessuno!”. Ecco perché abbiamo iniziato da questa casa. E l’idea finale è di dar vita a un vero e proprio “percorso”.

–         d. Il locale di chi è?

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Del signor Passarelli che gentilmente ce l’ha prestato per questo periodo. Vorrei aggiungere che, nonostante il tempaccio, è già venuta tanta gente a trovarci: turisti, americani, spagnoli.

PINA LAGUARDIA (“NONNA F’LUMENA”) – Proprio stamattina è venuta gente da Verona, quattro dall’Umbria…pure due scolaresche di Potenza.

–         d. Qual è la prima cosa che dicono dopo aver visto la casa?

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Rimangono di stucco e giustamente noi diamo le spiegazioni su come si viveva una volta. I tanti oggetti che abbiamo vanno spiegati, perché nessuno li conosce.

–         d. Vedo anche molte foto antiche.

PINA LAGUARDIA (“NONNA F’LUMENA”) – Sì, sono della mia famiglia. Io sono del 1952.

–         d. Probabilmente la prima cosa che la gente nota è che manca la televisione. E magari si domanda pure come si passasse il tempo.

(Risate) MARIO ASCENZO (“ROCCHINO”) – Si tirava la tendina e…privacy! Per questo le famiglie erano così numerose!

–         d. Oggi c’è dunque il calo delle nascite, ma anche il calo delle persone che vengono in via Pretoria. Cos’è successo?

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Potenza tutta si sta spopolando, perché lavoro, anzi soprattutto idee, non ce ne sono. Via Pretoria si è spopolata perché tutti i servizi che c’erano sono stati spostati altrove. Molti negozi hanno chiuso, perché di gente che va in giro non ce n’è.

PINA LAGUARDIA (“NONNA F’LUMENA”) – Ma soprattutto manca il mezzo pubblico. Una volta il pullman, la famosa “Sita”, arrivava anche a Piazza Sedile, e quindi anche le persone anziane potevano “salire” in Centro. Oggi non c’è niente più.

–         d. Signora, com’è cambiata, la gente, rispetto a quando voi lavoravate qui?

PINA LAGUARDIA (“NONNA F’LUMENA”) – Eh, tantissimo. Quando lavoravo io, per “fare” via Pretoria, me ne andavo da dietro, da via Cairoli. Non si poteva camminare.

MARIO ASCENZO (“ROCCHINO”) – La fermavano tutti quanti per chiacchierare!

–         d. Ma quelli che qui in Centro sono rimasti, sono cambiati?

PINA LAGUARDIA (“ NONNA F’LUMENA”) – Sì, in peggio. Perché ognuno sta in casa sua. In tutti questi condomini la gente non si conosce nemmeno, mentre prima si stava con le porte aperte: “Teresì, tieni ‘nu poc’ di prezzemolo? Tieni ‘na cipolla?”. Ci “assettavamo” fuori dalle porte e si “chiacchieriava”.

–         d. Che è quello che cantava Michele di Potenza

PINA LAGUARDIA (“NONNA F’LUMENA”) – Eh sì, la mamma di Michele, la famosa “Luigina Trentacarrin’”, a Potenza era famosa per le “stoppate” (ingessature fatte col bianco d’uovo – ndr).

–         d. Una volta a Potenza la gente si conosceva soprattutto tramite i soprannomi.

PINA LAGUARDIA (“NONNA FLUMENA”) – Il mio bisnonno era “Massariedd’”, la mia famiglia vera e propria (un ramo dei tanti “Laguardia”) era “La Bersagliera”. Mia nonna materna era invece di “razza” “Puparul’”.

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Un anziano postino mi ha raccontato che loro consegnavano la posta in base ai soprannomi. Li chiamavano dabbasso. Era anche una cosa più allegra.

–         d. Quando la gente viene qui, improvvisate anche qualche scenetta?

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Eh sì, essendo i nostri personaggi una famiglia, insceniamo piccole baruffe, perché Rocco magari non si è ancora ritirato, o perché Filomena non ha ancora cucinato… Noi siamo aperti dalle 10 alle 13, e dalle 17 alle 21.

–         d. Lei però diceva che questa casa è solo un punto di partenza.

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Sì, sto già pensando a un altro vecchio sottano ove ospitare i vecchi mestieri, a un altro con una stalla…un vero e proprio percorso contadino, dunque. Magari facendo anche vedere come si faceva il vino…

PINA LAGUARDIA (“NONNA F’LUMENA”) – Si potrebbe far vedere come si faceva la pasta di casa (perché una volta la gente quello si “magnava”), oppure fare la “cav’zetta”…

–         d. Ma perché a un giovane di oggi dovrebbero importare queste cose?

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – E’ una domanda che mi sono posto anch’io. Tuttavia i giovani sono venuti, e sono rimasti contenti. Noi vogliamo far capire la realtà di una volta, farli rendere conto delle differenze con ciò che loro hanno oggi.

MARIO ASCENZO (“ROCCHINO”) – Quando vengono i bambini e noi gli spieghiamo che proprio in questa casa di venti metri ci vivevano i genitori con cinque figli, rimangono a bocca aperta!

–         d. E’ venuto a trovarvi il sindaco?

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Ci ha mandato un messaggio, perché era impegnato. E’ venuto l’assessore Picerno, l’assessore D’Ottavio (abbiamo fatto insieme una conferenza stampa), e anche qualcuno della Regione, senza fare nomi…

–         d. Quindi, da questo punto di vista, siete contenti.

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Mmm sì, però…non lo so… ci manca un po’ più di collaborazione…di visibilità. A questa cosa ci teniamo moltissimo.

–         d. Finora è avvenuto tutto a spese vostre, ma chiunque, se vuole, può dare un contributo…

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Beh, sì, un’offerta volontaria.

–         d. Ma se venisse il Sindaco e si sedesse a questo stesso tavolo, cosa gli direbbe?

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Di collaborare con noi per farci continuare. La gente già si lamenta perché questa iniziativa durerà al massimo fino alla prima decina di giugno. Da soli, questa idea bellissima non possiamo portarla avanti a lungo.

–         d. Quindi necessitereste innanzitutto di un sostegno economico?

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Sì, se possibile. Anche perché qui serve della gente che tenga aperto.

PINA LAGUARDIA (“NONNA F’LUMENA”) – Per il momento qui ci sono sempre io, e mio marito che viene ad aprire la mattina, ma ci vuole gente…

(Nel frattempo Fabrizio Fiorini porta la pentola con la pasta, preparata da lui: “strascinat cu ‘u ‘n’druoppc”)

–         d. Una volta, mi pare, il pezzo di salsiccia lo si metteva sotto la pasta, e solo il più fortunato…

MARIO ASCENZO (“ROCCHINO”) – Sì, lo si nascondeva proprio, e solo il più attento lo acchiappava. Gli altri si fregavano.

–         d. Cosa chiede, ciascuno di voi, a San Gerardo?

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Che faccia il miracolo, in modo tale che questo mio sogno possa durare tutto l’anno.

PINA LAGUARDIA (“NONNA F’LUMENA”) – Io chiedo che la Città torni a vivere come una volta: “’u strusc’” di Via Pretoria, i negozi aperti… Qui non “sale” più nessuno, anche perché non ci sono parcheggi…

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Proprio stamattina ho parlato con un rappresentante dei negozianti del Centro, e stiamo organizzando “La Notte di Nonn’ G’rard”, con i negozi aperti tutta la notte. Dovremmo farla già a maggio.

MARIO ASCENZO (“ROCCHINO”) – Dal canto mio, a San Gerardo chiedo un po’ di salute per tutti i Potentini e per le nostre famiglie. Alle istituzioni chiediamo invece di starci un po’ più vicino: noi ci mettiamo il cuore, ma come diceva Padre Pio, bisogna aprire anche un po’ il portafoglio. Quindi, partiamo dal cuore, e poi piano piano arriviamo alla tasca (risate)

–         d. Qui siamo nel cuore del centro storico, proprio nei vicoli ove –purtoppo- spesso si sono registrati atti giovanili di vandalismo e di altre intemperanze. Cosa direbbe Nonn’ G’rard a questi ragazzi?

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Che ‘anna cresc’, ma come siamo cresciuti noi, però. Con sani principi. E meno male che non so’ tutt’ tal’ e qual’.

–         d. Ma si può dire che il Centro è ancora un posto tranquillo?

VINCENZO LAURIA (“NONN’ G’RARD”) – Nei vicoli no. Perché qui si vengono a nascondere. Attenzione!!!

–         d. Concludendo?

TUTTI – Viva Via Pretoria! Vi aspettiamo tutti numerosi a casa nostra. Venite a trovarc!

DI Walter De stradis

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