Noi di “Fare ambiente” siamo, come l’Unione Europea, per lo sviluppo sostenibile, la corretta gestione del territorio, che tiene a cuore la conservazione delle biodiversità umane e naturali, la protezione dell’ambiente senza il quale ogni forma di sviluppo è compromessa.

Il nostro non è fondamentalismo ambientalista, perché consapevoli della necessità di dover trattare e smaltire rifiuti prodotti da tutti, ma è fermo dissenso nei confronti di un’azione che dimostra l’incapacità di conciliare territori e ambiente”. E’ la dichiarazione di Patrizia Baccari, coordinatrice provinciale del movimento associazionistico ambientalista che definisce “la scelta di installare un ecocentro nel borgo di Pian del Conte inaccettabile, perché mina il principio di armonia che deve esserci fra l’uomo e l’ambiente”.

Ogni centro abitato va reso e gestito come un’oasi di salubrità. Per il borgo rurale in questione, attenzionato dalla Soprintendenza e riconosciuto dalla sensibilità popolare come un gioiello da custodire, non dovrebbe certo farsi un’eccezione.

Invece, sembra che la volontà di innestare un ecocentro nel bel mezzo dell’abitato non sia per la politica locale un atto d’empietà nei confronti della natura e dell’uomo stesso, ma il mero bisogno di accantonare temporaneamente rifiuti di ogni tipo e genere in attesa di una più congeniale collocazione.

L’amministrazione, senza tenere in debita considerazione l’esigenze degli abitanti e senza fornire le sacrosante informazioni sulla natura dei presidi, ha deciso di andare avanti, “gettando una coltre opaca su tutta la vicenda ambientale, creando una barriera fra cittadino e corretta conoscenza del problema e delle migliori soluzioni. Quando la politica si fa brutale, diventa innesco di dubbi, sospetti, perdita della fiducia e dell’attenzione”. Continua la Baccari.“

Invece, l’ambiente è tutto. E’ tutto ciò che ci circonda, uomo compreso, ed è tutto ciò che abbiamo a disposizione per vivere. Sta a noi gestirlo e preservarlo, non ostacolare le sue capacità di autorigenerazione che già vorranno decenni per riparare danni antichi.

La sussidiarietà in materia ambientale presuppone l’assunzione di responsabilità prima di tutto del cittadino ed è ciò che successo con la petizione firmata da oltre 300 persone, la creazione di gruppi di discussione su Facebook e con la mobilitazione di esponenti della politica locale che come noi dicono no ad uno scempio.

Sarebbe dimostrazione di saggezza e di ammenda evitare di continuare su strade che portano alla distruzione dell’ambiente. Sarebbe atto di responsabilità per l’Amministrazione comunale di Avigliano ritirare quell’infelice delibera che vuole in mezzo ad un meraviglioso centro abitato un ecocentro.

 

 

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