Il Presidente ha tenuto all’oscuro il Consiglio regionale dei risultati delle analisi, lo apprendiamo da una conferenza stampa. Ma noi vogliamo che Pittella venga a parlarne in Consiglio.
L’inquinamento c’è stato! Ora si può solo salvare il salvabile. Ma queste affermazioni di Pittella, che abbiamo appreso per la prima volta in conferenza stampa poiché il Presidente ha tenuto all’oscuro il Consiglio regionale dei risultati delle analisi, non fanno altro che ingenerare altri dubbi e preoccupazioni.
Infatti, sono emerse numerose incertezze circa la distribuzione dei contaminanti nel sottosuolo: prima si parla genericamente di acque sotterranee, poi di falda acquifera. E’ coinvolta la falda? Non è coinvolta? Che rischio c’è che l’inquinante arrivi ai fiumi? I giornalisti presenti l’hanno chiesto più volte. Ma le riposte hanno evidenziato non poche esitazioni.
Poiché noi non ci accontentiamo delle mezze verità, abbiamo presentato un’interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta in cui chiediamo di acquisire informazioni tecniche più precise circa la struttura idrogeologica del sottosuolo nell’area del Cova e quindi: la profondità delle acque sotterranee interessate dall’ inquinamento, l’eventuale coinvolgimento della falda acquifera, la direzione di flusso dell’inquinante.
I risultati di 7 campioni hanno rilevato una contaminazione delle acque sotterranee, con l’avvenuto superamento dei parametri di riferimento, per le concentrazioni di ferro, manganese e idrocarburi policiclici aromatici.
Continuano a rassicurarci sull’assenza di inquinamento nel Pertusillo. Gli sversamenti non avrebbero raggiunto le acque dell’invaso. E noi vogliamo crederci. Ma, con queste informazioni superficiali, come possono tranquillizzarci anche sul fatto che non sia solo questione di tempo affinché, l’ormai accertata presenza di sostanze inquinanti nell’area del Centro Olio e all’esterno del perimetro dell’impianto stesso, raggiunga l’invaso?
Noi vogliamo sapere quali misure questo Governo regionale aveva predisposto in passato per scongiurare un rischio poi, puntualmente, manifestatosi e quali misure si vogliono predisporre nell’immediato per impedire una diffusa contaminazione delle acque e dei sedimenti.
Ovviamente, secondo noi, la Regione in questi anni è rimasta immobile. Sappiamo, infatti, che solo di recente hanno scoperto una rete di drenaggio, finora sconosciuta, di cui, a distanza di settimane, non conoscono ancora la proprietà. Figurarsi se hanno mai pensato ad uno sversamento, cosa alquanto prevedibile.
Speriamo che la nostra interrogazione sia l’input che faccia riflettere il Governo regionale su come procedere per effettuare un’analisi precisa dell’inquinamento che si è verificato. Se Pittella, invece di fare come al solito e snobbare il Consiglio, glielo avremmo fatto presente prima. La mancanza di una conoscenza precisa della struttura idrogeologica del sottosuolo si traduce nella mancanza di idonei strumenti per attivare le misure di contenimento e per predire la diffusione dell’inquinante nei corpi idrici superficiali e sotterranei. Anche se questo il Governo regionale dovrebbe già saperlo. Dovrebbe.
Gianni Rosa
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