Il problema Acta, con la svolta a sinistra del sindaco eletto con il centro destra, sembra ormai placato.    

Le dimissioni del direttore generale sembravano irrevocabili, anche perché sorrette da una decisione che sembrava maturata a fondo.

Niente di tutto questo. Pare, infatti, che le dimissioni siano state ritirate, o non accettate, pare, sempre, dal Sindaco De Luca.

Questi, sino a ieri l’altro, ripeteva, a mò di mantra, che l’Acta doveva essere rivoluzionata; che ci voleva un vero manager, non fa niente se costava qualcosa in più. Gli amministrativi erano troppi e ci voleva più gente per le strade a pulire una città, definita da De Luca, irrimediabilmente sporca.

Evidentemente non abbiamo nulla contro Ascoli, ci mancherebbe; libero era prima di dimettersi, libero ora di tornare disciplinatamente al suo posto; libero lui, come De Luca, di cambiare opinione come si cambia Giunta.

Il problema è che questa benedetta rivoluzione di De Luca proprio non ci sta a venir fuori. Saranno gli amorosi sensi con il PD, sarà qualcos’altro, certo è che le posizioni si sono riavvicinate, che è stato tutto uno scherzo, che come è bello stare di nuovo insieme.

Magari le cose andranno meglio pure senza rivoluzioni, ma sì, lasciando le cose come stanno, senza far baccano, come è sempre stato.

Tanto, ora, c’è il PD.

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