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È stato firmato ieri mattina, presso il dipartimento Lavoro della Regione Basilicata, l’accordo per la concessione della mobilità in deroga per 7 lavoratori della Sinoro a partire dal prossimo 27 novembre. La società cinese, che dichiara in organico 14 dipendenti, ha fatto richiesta della mobilità, si legge nel verbale di accordo, per “l’impossibilità di entrare in produzione e conseguire ricavi che giustificano i costi di gestione”.

Per il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, ed il responsabile del settore industria, Carlo Quaratino, “la concessione della mobilità in deroga era l’unico epilogo possibile di una vicenda dai contorni per nulla chiari e consente a 7 lavoratori, senza reddito da oltre un anno per precise responsabilità aziendali, di accedere almeno ai benefici degli ammortizzatori sociali, e questo grazie all’intervento del sindacato che ha ottenuto il ritiro dei licenziamenti individuali. Con questo accordo – proseguono Falotico e Quaratino – abbiamo aperto un varco nel muro di gomma della Sinoro e delle incomprensibili diplomazie che da tempo accompagnano la vicenda, senza peraltro alcun risultato in termini produttivi ed occupazionali, come ha ormai ammesso la stessa dirigenza della società”. Secondo i due dirigenti sindacali della Cisl “è il momento di richiamare l’azienda cinese alle sue responsabilità e di fare piena luce su ogni aspetto di questa incredibile telenovela industriale. Lo stesso ministero dello Sviluppo economico, che ha recentemente condotto un’ispezione nello stabilimento, deve mettere le cose in chiaro e stabilire se esistono o meno le condizioni per l’avvio della produzione dopo un’attesa di oltre venti anni e perciò quale debba essere il futuro degli altri lavoratori ancora in organico”.

 

 

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