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 “L’Ateneo lucano, nonostante l’attivismo e le buone intenzioni avanzate dal magnifico rettore, prof. Tamburro, è in grande affanno. E’ un problema che riguarda in genere i piccoli Atenei, però per la nostra Università le questioni si presentano in modo più crudo perché il bacino di utenza, da cui attingere i nuovi iscritti, in riferimento alla scarsa natalità e all’accentuato fenomeno migratorio dei giovani studenti lucani, è fortemente anemico e deficitario”.

E’ quanto dichiara il consigliere regionale Gaetano Fierro (Udeur), per il quale “necessita aggiornare, per i prossimi anni, le linee strategiche dell’Ateneo fin qui adottate e troppo circoscritte al nostro territorio regionale; dalle indagini condotte da Agenzie specializzate per lo studio ed il monitoraggio dei fenomeni economici, vedasi il rapporto Svimez, la questione ‘giovani’ è il caso più evidente che viene alla ribalta e cui bisogna dare risposte certe”. “La nostra analisi – continua Fierro – parte dal presupposto che la direttrice culturale Potenza – Matera, attraverso le allocazioni di facoltà ivi istituite, in questi primi 25 anni, abbia dato risultati positivi. Credo che anche in vista delle nuove facoltà previste si registrerà sicuramente un sensibile e fisiologico aumento degli iscritti. Questo non risolverà di certo la stabilizzazione di un Ateneo che, per l’avvenire, avrà evidenti discrasie nel rapporto facoltà- numero di iscritti. “Riteniamo, allora – aggiunge ancora l’esponente dell’Udeur – che occorra individuare nuovi bacini di utenza, idonei ad integrare il numero degli studenti che scelgono di iscriversi al nostro Ateneo. Tali bacini sono il Cilento ed il Vallo di Diano e la parte superiore della Calabria. Lo ripetiamo da tempo e sembra che, con la gestione Tamburro, si registri un diverso approccio culturale verso questa nostra tesi. E’ la politica, infine, che deve intervenire e mettere in atto nuove diplomazie (visite mirate, partecipazioni ai maggiori eventi fieristici e culturali, gemellaggi, convegni comprensoriali e interregionali, ecc.) se intende dare maggiore forza, complessivamente, alla Basilicata, un territorio piccolo, pieno di energie economiche ed intellettive”.

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